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Testimonianze
Introduzione al libro «Itinerario maremmano»*
di Dario Castriota
(Grafico e scrittore)
Alle pagine 279-284 del libro di cui si propone l'introduzione è un capitolo dedicato ad Alfio Cavoli intitolato Alfio Cavoli, la voce della Maremma. Si omette quest'ultimo, preferendo proporre il testo seguente che estrinseca l'appassionata sensibilità di un «forestiero» (l'autore è nato e risiede a Roma) per la terra che Alfio Cavoli ha raccontato, promosso e provato a tutelare.



ado subito al punto: questo libro è un omaggio alla Maremma.
Un omaggio scritto da un «forestiero»? Ebbene, sì. Credo che anche chi è nato altrove possa cercare di raccontare questa terra e il suo fascino. Naturalmente conosco (e accetto) il rischio: le parole di chi viene «da fuori» di solito sono oggetto di una particolare attenzione. Ci sarà chi le leggerà con la speranza di cogliere in fallo l'autore, per dimostrarne l'eventuale «impreparazione». Spero di superare l'esame.

«Alfio Cavoli»

Disegno di Dario Castriota (2018)
Nel volume, a pagina 281.



Un omaggio, ma anche un ringraziamento: sono grato alla Maremma per avermi mostrato che, non lontano dalle nostre affollate metropoli, un'altra Italia è possibile. Valgono anche per me le parole di Corrado Alvaro: «ero distante appena centocinquanta chilometri da Roma, e mi trovavo in un mondo estremamente lontano».
Frutto di un lavoro iniziato nel 2015, il libro nasce dall'incontro di due passioni: quella per la Maremma e quella per la lettura. Il volume raccoglie testimonianze differenti, prendendo in considerazione argomenti anche molto distanti l'uno dall'altro e tentando di tratteggiare un quadro d'insieme. Un libro-ponte, insomma, nel quale confluiscono competenze e sensibilità diverse.
L"intento iniziale era di creare una sorta di «manuale», destinato a far avvicinare al territorio maremmano chi ancora non lo conosce a fondo. Strada facendo, però, il manuale è diventato un vero e proprio libro, apprezzabile – spero – anche da chi la Maremma la frequenta da tempo. Nel volume ho inserito numerose illustrazioni e fotografie, da me realizzate. Da ex grafico, non sono riuscito a rassegnarmi all'idea di scrivere soltanto i testi...
Pur non trattandosi di un testo scientifico, ho valutato attentamente la serietà delle fonti, confrontandole tra loro e citandole scrupolosamente quando le ho utilizzate. Ho cercato di mantenere alto il livello qualitativo, tentando di coniugare il tono divulgativo e «giornalistico» con il rigore della «ricerca».
Il libro (con qualche sconfinamento) riguarda la parte meridionale della Maremma grossetana e naturalmente non ha alcuna pretesa di essere esaustivo. Come scrive Alfio Cavoli – il cui nome comparirà spesso nell'ambito di questo lavoro – «un libro è tale quando rispetta le sue regole e le sue misure; per trattazioni più ampie, esistono le enciclopedie».2
Il volume è diviso in quattro sezioni, strettamente collegate tra loro. Alcuni argomenti trattati nella prima parte (Cenni storico-geografici) vengono approfonditi nella seconda, intitolata appunto Approfondimenti. La terza sezione prende in esame I luoghi, mentre la quarta (Arti e mestieri) tenta di esplorare gli aspetti che identificano la Maremma dal punto di vista artistico culturale.
Il «racconto» segue un itinerario geografico che procede da sud verso nord, con frequenti riferimenti alla storia e alla cultura del territorio. L'altro filo conduttore è l'ambiente. Non potrebbe essere altrimenti, dato che la Maremma, ricca di aree protette, è una terra unica dal punto di vista naturalistico.
Anche se – come detto – si tratta di un omaggio alla Maremma, il libro non è esclusivamente elogiativo. Un testo privo di riflessioni critiche non sarebbe stato, credo, attendibile. Spero però che, sfogliando le pagine che seguono, si riesca ad entrare in sintonia con la bellezza, la complessità e la ricchezza del territorio maremmano.
Ho raccolto degli spunti, seguendo un percorso ad alto tasso di arbitrarietà che ha volutamente aggirato o soltanto sfiorato temi (le miniere, la Resistenza), luoghi (Grosseto,. Massa Marittima, Castiglione, Pitigliano, Saturnia, Scansano. Manciano, l'Amiata) e personaggi (David Lazzaretti, ad esempio) che, se affrontati in maniera adeguata, avrebbero richiesto almeno altri tre o quattro volumi.
L'itinerario parte da lontano e arriva fino ad oggi, comprendendo tutte le soste e le deviazioni necessarie per approfondire gli argomenti più interessanti.
Un viaggio storico-geografico (e culturale) nella Maremma grossetana che ha prodotto un libro dalle molte anime, nato con l'obiettivo di condividere le suggestioni di un percorso appassionante, nella speranza di suscitare l’interesse del lettore.
Mi auguro di essere riuscito nell'intento. Se state scorrendo queste righe vuol dire che quantomeno, siete incuriositi dall'argomento. Grazie, dunque, dell’attenzione.
Buona lettura.

1. C. Alvaro, «I pescatori dell'Argentario», in Itinerario italiano, Bompiani, Milano 2014, p. 114.
2. A. Cavoli, Maremma d'altri tempi Effigi, Arcidosso, 2008, p.3.

*Dario Castriota, «Itinerario maremmano», Effigi, Arcidosso (GR), 2018