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 L'incontro con Alfio Cavoli
 tratto dall'articolo
                          di Carla Guidi apparso su Dailygreen
 Viaggi d'arte tra Aurelia e Maremma
 [...] Per parlare della
                      principale ispirazione della sua pittura invece, bisogna
                      fare un passo indietro, quando a partire dal 1973 il
                      giovane artista si reca da Roma al Provveditorato degli
                      Studi di Grosseto, per fare domanda di supplenza.
                      Casualmente conosce un signore all’interno degli uffici,
                      credendolo un impiegato, con il quale intrattiene una
                      breve ma intensa conversazione che verte sulla comune
                      passione per i paesaggi della Maremma. Il giovane artista
                      concorda sulla constatazione che qui nei dintorni, ancora
                      in alcuni luoghi, “il tempo sembra essersi fermato”.
                      L’occasionale conoscente lo incoraggia a visitarli prima
                      che l’assalto della cementificazione li faccia
                      definitivamente scomparire, infatti entrambi concordano
                      sul fatto che, per lunghi secoli la Maremma è stata
                      territorio di intatta e selvaggia bellezza, divenuta però
                      infine territorio preso d’assalto dalla speculazione
                      edilizia che, come altrove e nei luoghi più belli
                      dell’Italia, ha causato uno squilibrio ecologico e sociale
                      allarmante.[...] La vita ha i suoi tempi e le sue strade [...], scegliendo
                      di percorrere quotidianamente (per il suo nuovo mandato di
                      insegnamento) il tratto di Aurelia tra Roma e
                      Civitavecchia, appunta in piccole tele il volgere delle
                      stagioni, il cambiamento dei colori, le luminosità del
                      mare.[...] Quelli sono anche gli anni nei quali
                      casualmente l’artista trova ed acquista in una bancarella
                      a Viterbo, un libro dal titolo Maremma Amara.
                      Visionando la foto dell’autore in quarta di copertina, vi
                      riconosce infine la persona con la quale tanti anni prima
                      si era intrattenuto a parlare nei corridoi dell’ufficio
                      scolastico grossetano. È lo scrittore Alfio Cavoli,
                      insegnante, storico e giornalista conosciuto a livello
                      internazionale Di quell’incontro rimane in Antonio la
                      condivisione dello struggente attaccamento ad un
                      territorio che sopravvive, nonostante le scellerate
                      aggressioni, riuscendo ancora a lanciare gli ultimi
                      bagliori di una vita in armonia con la natura, il cuore e
                      l’anima. Queste scritture e molte altre opere che
                      l’artista ha cercato e letto, rimangono tutt’ora per lui
                      fonte di ispirazione, anche se non ha mai tentato un
                      ulteriore contatto con il giornalista e scrittore che
                      purtroppo il tempo ci ha portato via. Nell’occasione di
                      questa mostra però ha pensato di onorarlo presentando,
                      durante il finissage, uno dei suoi ultimi libri – Addio
                          Maremma bella. Fasti e nefasti dal mare alla montagna
                        – (Stampa Alternativa 2003).
 |  Antonio
                        Croce Nato a Roma, inizia a dipingere negli anni in
                      cui frequenta il Liceo Artistico nella sua città
                      (1968/1972).Con il gruppo 4E interviene con azioni happening
                      alla galleria Alzaia di Roma (1972) al Teatro della
                      Natività di Roma (1973), infine alla mostra Contemporanea
                      presso il Galoppatoio di Villa Borghese (1974)
                      partecipando anche all'happening dello scultore Christos
                      nell’impacchettamento delle Mura Aureliane.
 Il gruppo 4E partecipa quindi al Didattica
                        come arte e arte come didattica ed agli Incontri
                      internazionali d’Arte di Palazzo Taverna, presentati da
                      Giulio Carlo Argan e Bonito Oliva, Luigia Camaioni,
                      Giuseppe Gatt, Gianni Statera.
 Croce si iscrive, più tardi, alla Accademia di Belle
                        Arti seguendo il corso di pittura di F. Gentilini e,
                      con passione, il corso di incisione tenuto da Arnoldo
                      Ciarrocchi e dall'assistente Fiorella Diamantini. Dal 1976
                      espone in collettive e personali. Nel 2017 è la volta
                      della collettiva nell’area museale delle Clarisse
                      di Grosseto.
 Una serie di sue incisioni è stata inserita nella Raccolta
                      delle Stampe Adalberto Sartori di Mantova. Sue opere sono
                      presso collezionisti privati a Roma, Grosseto, Firenze,
                      Fidenza, Brescia, Milano e negli USA.
 Hanno scritto di lui (in ordine cronologico): Benito Scavo
                      – Italia nuova –, Adriano Enea Bellardini – L’Umanità –,
                      David Grazioso, Nicolina Bianchi, Antonio De Marco, Bruno
                      Giordano, Daniela Marcuccilli Mennuni, Giulio Sforza,
                      Carla Guidi.
  
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